Biografie, storia, tradizioni
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- Scritto da Genziana Ricci
Quando Pellegrino Ruffillo Artusi viene al mondo il 4 agosto 1820 – anche se lui stesso, per ragioni mai del tutto chiarite, indicherà nella sua autobiografia la data del 20 agosto – Forlimpopoli è ancora un piccolo centro di appena duemila anime incastonato tra Forlì e Cesena, lungo l'antica via Emilia. Siamo nello Stato Pontificio, e la cittadina conserva ancora intatto il suo aspetto rinascimentale: mura, fossati, sette torrioni e un'imponente rocca trecentesca garantiscono agli abitanti quella sicurezza che presto si rivelerà quanto mai fragile.
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- Scritto da Genziana Ricci
Siamo catapultati indietro nel tempo, nella Ferrara di fine Cinquecento, tra pietre, corti e voci che sembrano ancora riecheggiare sotto i portici. Il nostro viaggio ha un filo conduttore preciso: le donne, pedine o protagoniste nei complessi giochi di potere della dinastia estense. Un percorso che culminerà nella Palazzina di Marfisa d’Este, appena restituita alla città dopo un attento restauro, e che ci conduce nel cuore più fragile e affascinante del potere.
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C'è qualcosa di profondamente affascinante nel modo in cui un'immagine sacra possa attraversare i secoli, sopravvivere a incendi, guerre e trasformazioni urbane, diventando il simbolo stesso di una comunità. È questa la storia del Santissimo Crocefisso di Castel Guelfo di Bologna, un racconto che inizia nelle campagne bolognesi del Duecento e arriva fino ai giorni nostri, intrecciando miracoli, nobili famiglie e una devozione popolare che non conosce interruzioni.
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C'è un momento nella storia in cui un uomo solo, con tre bombe cariche di mercurio fulminante, riesce a far tremare un impero e a cambiare il destino di una nazione. Quell'uomo si chiamava Felice Orsini, e la sera del 14 gennaio 1858, davanti all'Opéra di Parigi, scrisse una pagina che ancora oggi divide gli storici: eroe del Risorgimento o precursore del terrorismo moderno?
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Il 12 giugno 1859 rappresenta una data cruciale per Bologna: il Legato Pontificio abbandona la città in seguito agli esiti della Seconda Guerra d'Indipendenza. Il giorno successivo si forma una giunta provvisoria di governo e, nelle settimane seguenti, nasce una Lega Militare che unisce Parma, Modena, Firenze e le Legazioni Emiliano-Romagnole sotto il comando del generale Manfredo Fanti. Ma la liberazione porta con sé un nuovo pericolo: Bologna si trova a soli 45 chilometri dal Po, confine con il Regno Lombardo-Veneto ancora sotto il controllo austriaco. La città, priva di difese naturali o artificiali, diventa un obiettivo strategico vulnerabile.
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- Scritto da Genziana Ricci
Percorrendo in auto la pianura tra Bologna e Ravenna, capita spesso di notare come le strade di campagna seguano linee sorprendentemente dritte, intersecandosi ad angoli perfetti. Non è un caso: questo reticolato quasi perfetto è l'eredità visibile di un'arte antica che univa in modo affascinante la geometria terrestre con l'osservazione del cielo. I romani chiamavano questi professionisti "mensores" o "agrimensores", e il loro lavoro non si limitava a misurare campi con corde e paletti, ma richiedeva una conoscenza approfondita dell'astronomia.






