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Le saline di Cervia affondano le loro radici in un passato antichissimo che risale probabilmente ai coloni greci che qui fondarono l'antica Ficocle. Gli Etruschi perfezionarono la tecnica di estrazione, ma furono i Romani a trasformare questa attività in un fiorente commercio. Il primo documento scritto che menziona le saline risale al 965, anche se scavi archeologici recenti hanno portato alla luce un impianto di estrazione di età romana. Nel Medioevo, il sale di Cervia divenne fondamentale per l'economia della Romagna e di alcune zone della Lombardia. La sua importanza era tale che nel 1698 l'antico borgo venne ricostruito completamente a due chilometri di distanza per ordine di Papa Innocenzo XII.
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Mi trovo dinanzi ai cancelli dell'impianto idrovoro "Saiarino" di Argenta gestito dal Consorzio della Bonifica Renana. Per raggiungerlo, ho percorso lunghe strade fiancheggiate da platani, i signori di questo territorio.
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Oggi vediamo la nostra Pianura Padana, da sempre percorsa da acque ribelli, protetta da argini, fossi, terrapieni. Ma è interessante soffermarsi su quanti hanno contribuito alla loro costruzione ed alla conseguente bonifica del nostro territorio: gli scariolanti.
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Il Canale Emiliano Romagnolo, noto anche come CER, è di fatto una delle più importanti opere idrauliche sia dell'Emilia-Romagna, che di tutto il territorio nazionale.
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Tra San Giovanni in Persiceto e Cento scorre un canale al centro di numerose vicende storico-territoriali tra le due comunità: i persicetani lo chiamano "Canale di San Giovanni", i centesi invece "Canale di Cento" o "Canalino".
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- Scritto da Genziana Ricci
Era il 1805 quando Napoleone Bonaparte decise che il Reno sarebbe stato immesso nel Po. Ma nessuno immaginava che il progetto di questo canale artificiale, noto oggi come Cavo Napoleonico o Scolmatore del Reno, inizialmente pensato per limitare i danni causati dalle frequenti inondazioni del Reno nel bolognese e nel ferrarese, si sarebbe trasformato nel giro di 150 anni in un'opera idraulica dalle molteplici funzioni.





