Musei e Luoghi della Cultura
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- Scritto da Genziana Ricci
Tutto iniziò per caso nell'autunno del 2002, durante alcuni lavori agricoli presso la tenuta di Santa Caterina, vicino alla Delizia Estense del Verginese. Il terreno restituì tre lapidi sepolcrali, poi altre ancora: era venuta alla luce una necropoli familiare romana, intatta da quasi duemila anni. Le campagne di scavo successive rivelarono cinque stele monumentali e dodici sepolture contenenti i resti di più individui. Si trattava del sepolcreto privato della benestante famiglia dei Fadieni, vissuta nel Delta ferrarese tra il I e II secolo d.C.
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- Scritto da Genziana Ricci
Quando oltrepassi il torrione d'ingresso della Delizia di Belriguardo, hai la sensazione di attraversare un portale temporale. Qui, a Voghiera, quindici chilometri a sud di Ferrara, la pianura ferrarese custodisce uno dei suoi segreti più preziosi: un luogo dove l'antica Voghenza romana, la magnificenza della corte estense e l'arte contemporanea si intrecciano in un dialogo straordinario.
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- Scritto da Genziana Ricci
La storia del Museo della Cattedrale di Ferrara affonda le proprie radici in un edificio che è esso stesso un testimone prezioso del passato medievale della città. L'ex chiesa di San Romano, attuale sede museale dal 2000, venne costruita nel X secolo e rappresenta uno degli esempi più significativi dell'architettura religiosa ferrarese. Nell'XI secolo l'edificio fu arricchito e ampliato con l'aggiunta dell'abside e del suggestivo chiostrino, mentre l'aspetto attuale risale al XIV secolo. Il convento annesso ospitò fin dal X secolo i monaci benedettini dell'abbazia di Fruttuaria, prima di passare ai canonici regolari di Sant'Agostino.
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- Scritto da Genziana Ricci
Varcare la soglia del Museo del Delta Antico significa compiere un salto temporale di oltre duemila anni. L'edificio che lo ospita è già di per sé una meraviglia: il settecentesco Ospedale degli Infermi, eretto tra il 1778 e il 1784 su impulso di Papa Clemente XIV, si erge maestoso con la sua facciata neoclassica scandita da quattro grandiose colonne che reggono un frontone triangolare. Il contrasto tra il rosso dei mattoni e il bianco luminoso della Pietra d'Istria cattura lo sguardo, mentre i due campanili a vela sembrano invitare il visitatore a scoprire i segreti custoditi al suo interno. Questo "tempio della salute", come recita la lapide dell'ingresso principale, dopo aver accolto malati fino agli anni Settanta del Novecento, è stato magistralmente restaurato tra il 1997 e il 2013 per diventare custode di una storia ancora più antica.








