L'inverno scorso, passeggiando nel parco antistante l'ospedale di Bentivoglio, mi è capitato di imbattermi in due splendidi esemplari di Pioppo Bianco. In quel momento, i rami erano ormai privi delle foglie, ma il loro possente tronco chiaro era inconfondibile.

 

Pioppo Bianco - Populus AlbaIl Pioppo Bianco (Populus Alba), detto anche gattice, è l'albero più distintivo della Pianura Padana, ma quando se ne parla noi del luogo non possiamo fare a meno di storcere un po' il naso perché conosciamo la caratteristica più evidente della sua fioritura: quella lanugine cotonosa (il pappo) che a primavera si diffonde nell'aria con il vento causando molte problematiche a quanti ne sono allergici.

I piumini del Pioppo BiancoCiò non toglie che questa caratteristica rappresenti anche un'attrattiva piuttosto affascinante. Lo testimonia "Amarcord, indimenticabile film di Federico Fellini ambientato in Romagna nella primavera del 1933, che inizia proprio descrivendo questo fenomeno. Nelle primissime scene del film, dal cielo sembrano infatti scendere fiocchi di neve. "Le manine sono su e l’inverno non c’è più” pronuncia qualcuno riferendosi ai piumini cotonosi prodotti dai pioppi ed al fatto che questo è il primo segnale dell'inizio della primavera.

 

Il Pioppo Bianco è un albero che può raggiungere proporzioni ragguardevoli (fino a 40 metri di altezza) e vivere fino ai 100 anni. Le foglie sono semplici, con un lungo picciolo, a 3/5 lobi e margine dentato, lunghe dai 5 ai 10 centimetri. L'unicità delle foglie sta nel colore: in fase di crescita sono bianche su entrambe le facce, poi solo nella pagina inferiore.

Foglie di pioppo biancoUna leggenda della mitologia greca spiegherebbe il perché di questa caratteristica: si narra che Eracle (Ercole), di ritorno dal Monte Tartaro, si intrecciò una corona fatta di foglie di Pioppo sulla testa. Fu così che le foglie che si trovavano all’esterno della corona si tinsero di scuro come gli inferi e quelle più vicine al capo dell’eroe che aveva trionfato sulla morte, invece, si tinsero di bianco.

E poi c'è una delle più belle attrattive di questo albero: la candida corteccia, quasi grigia, molto levigata. Essa si imbianca col passare del tempo ricoprendosi di lenticchie longitudinali rombiche e piccole placche nere. In un secondo momento, diviene più scura e rugosa alla base. Il tronco può raggiungere una circonferenza importante ed è uno degli elementi di maggior bellezza anche in inverno.

 

Come già accennavo prima, è sotto l'azione del vento che questo albero mostra il meglio di sé. Le piccole e leggere foglie si muovono tutte insieme come in una danza, mostrando la loro parte chiara alternata a quella più scura e producendo un fruscio così simile al brusio della folla, che si dice questa sia la ragione per la quale i Romani chiamavano questo albero "Arbor Populi" (Albero del Popolo), da cui deriva la denominazione "Populus".

 

Pioppo Bianco PyramidalisPossiamo incontrarlo come essenza principale nei boschi vicino ai fiumi, su terreni profondi anche periodicamente inondati o con lunghi periodi di siccità. E' un albero dalla rapida crescita, dal poderoso apparato radicale, ideale per impianti nelle nostre campagne o come esemplare isolato. Ne esiste anche una varietà dalla forma piramidale (Populus Alba Pyramidalis) molto adatta per lunghi filari.

Ricordo che un tempo i viali e le piazze dei nostri paesini di provincia abbondavano di pioppi bianchi. Ma col tempo sono spariti, sostituiti da alberi con caratteristiche forse più idonee al contesto urbano ed ambientale che poi è andato a svilupparsi nel corso degli ultimi anni.
Un'altra caratteristica importante di questa specie è che tutti i pioppi sono dioici, cioè esistono piante con solo fiori maschili e piante femminili, che sono le responsabili dell'abbondante produzione dei semi con peluria cotonosa, che serve alla loro riproduzione.

 

Come tutti gli alberi, anche il Pioppo Bianco ha i suoi punti deboli. Una tra le fitopatie più curiose (ma anche più crudeli) che lo può colpire, è dovuta al punteruolo, un insetto che si nutre del legno della pianta scavando gallerie al suo interno e causandone l'indebolimento.
Il punteruolo non è pericoloso solo da adulto, ma anche come larva e questa preoccupazione verso entrambe le sue forme è abbastanza insolita nello studio della fitopatologia.

Il punteruolo colpisce esemplari adulti e giovani, ma su questi ultimi causa maggiori danni fino a portarli alla morte.

L'unica difesa oltre a quella agronomica, che consiste essenzialmente nella distruzione delle piante e degli organi colpiti gravemente, è quella chimica, che si effettua in presenza di forti infestazioni attraverso la somministrazione di insetticida negli organi legnosi ed è diretta alle larve prima che si approfondiscano nel legno, alla ripresa vegetativa.

 

Corteccia e tronco del pioppo biancoStando ad alcune ricerche sui pioppi monumentali nella Regione Emilia-Romagna, possiamo dire che essa è ricca di boschetti anche misti o esemplari isolati di grande interesse specie in Romagna (Ravenna) o nelle zone vicine ai fiumi (aree golenali del fiume Po'). Ma focalizzandoci nella nostra provincia, ne possiamo segnalare uno presso la Casa della Carità Madonna del Poggio di San Giovanni in Persiceto (Via Bologna 118): si tratta di un esemplare alto 30 metri e con il tronco largo 750 centrimenti, a quanto sembra non proprio in perfette condizioni sanitarie.

 

Affidandoci alle informazioni raccolte su questa specie, possiamo dunque farci un'idea su come e dove piantarlo.

In generale, abbiamo compreso che il Pioppo Bianco è un albero che necessita di molto spazio, sia per l'apparato radicale che per le sue caratteristiche riproduttive.
In ambiente urbano, si possono preferire "pioppi maschi", ma sempre piantati considerando una distanza d'impianto di almeno 20 metri da edifici ed abitazioni. Non è un albero fatto per piccoli giardini o luoghi ristretti, ma piuttosto per larghi viali, ampie piazze o grandi parchi pubblici.

Nel contesto rurale, invece, questo albero è libero di esprimersi senza eccessive privazioni o restrizioni ambientali. Non si sente solo se gli riserviamo un grande spazio isolato, ma anzi può godere a pieno del vento, dell'acqua, della terra per liberare la sua bellezza (ed anche i suoi piumini).

 

Nel decidere quindi di piantare, crescere ed accudire un Pioppo Bianco dobbiamo prima di tutto non essere egoisti: farlo prosperare in un luogo che gli sia il più congeniale possibile è certamente un piacere, ma prima di tutto un dovere.

 

 

Bibliografia, links ed altri documenti e fonti utili alla scrittura dell'articolo:

 

  • Ringrazio l'amico Alessio Malaguti che in qualità di perito agrario (ed anche appassionato) mi ha fornito informazioni e spunti circa le fitopatie del Pioppo Bianco.

  • "Riconoscere gli alberi" di Roger Phillips – De Agostini Editore (2019) – Pag. 166

  • "Il libro degli alberi" a cura di Giancarlo Malavasi – Officine Grafiche Futura Press (1992) – Pag. 40

  • "La neve dei pioppi. Le quattro specie presenti in Italia" – Articolo di Ivan Serafini pubblicato su altovastese.it (25 aprile 2016)


  • "Punteruolo del pioppo - Cryptorhynchus lapathi L." - Approfondimento a cura del sito agraria.org

  • Per le leggende legate al pioppo, potete leggere l'articolo "Significato e simbologia del pioppo" a cura del sito mitiemisteri.it.

  • Per la ricerca degli alberi monumentali nella nostra regione, ho consultato il database "IBC – alberi monumentali" della Regione Emilia-Romagna.

  • Le immagini a supporto di questo articolo (non scattate da me) riportano l'indicazione della fonte e se possibile dell'autore.

 

Copyright e diritti d'autore

Storie di Pianura è un progetto di Genziana Ricci.
Tutti i contenuti del blog
sono sottoposti a copyright ed alle leggi vigenti sui diritti d'autore.
Tutti i diritti sono riservati, salvo espressa autorizzazione all'utilizzo da parte di Genziana Ricci. 

Newsletter