Mi guardo attorno con attenzione. C'è stato un tempo in cui l'area in cui si trova il Museo del Patrimonio Industriale di Bologna era un'importante zona industriale.
Provo a farmene un'idea: da una parte c'è il Canale Navile, importante corso d'acqua sul quale viaggiavano merci e persone, attorno al quale un tempo sorgevano alcuni opifici legati alla lavorazione metallurgica che hanno dato il nome all'area (il Battiferro); nelle immediate vicinanze si trovano il Sostegno, una vecchia centrale idroelettrica dei primi del Novecento oggi abbandonata, i resti di un'antica cartiera ed infine la Fornace Galotti, impresa di laterizi fondata nel 1887 che dal 1997 è sede del Museo.
Quale area poteva essere più idonea alla fondazione di un museo dedicato alla storia ed allo sviluppo della produzione industriale bolognese?
Il progetto culturale del museo è cominciato con la mostra "Macchine Scuola Industria", tenutasi in Sala Borsa nel 1980, che presentava modelli, apparecchi, macchine, materiali fotografici ed archivistici provenienti dalle scuole Aldini Valeriani; tra il 1982 ed il 1997 il Museo-Laboratorio delle stesse scuole, si arricchì di plastici e modelli funzionanti per illustrare l'antico setificio della città; nel 1994, inoltre, la mostra "Fare Macchine Automatiche" segnò l'avvio definitivo dell'attività del museo e del suo impegno nel documentare e valorizzare i processi produttivi, i contesti territoriali ed i prodotti coi quali Bologna si è fatta conoscere (ed è ancora conosciuta) sui mercati internazionali. Nel 2000, in occasione della mostra "Prodotto a Bologna" gli spazi espositivi sono stati riorganizzati costituendo l'attuale percorso espositivo, che ha lo scopo dare risalto all'eccellenza ed alle maestranze industriali del nostro territorio.
Il Museo si articola su ben tre piani: il visitatore partirà dall'ultimo, immergendosi (in tutti i sensi) nell'affascinante storia della Bologna città dell'acqua e della seta, quel periodo di tempo che va dal XV al XVIII secolo in cui la nostra città, grazie alla canalizzazione dei fiumi Reno e Savena, è stata un centro industriale di livello internazionale, famoso in Europa per la produzione di filati e veli di seta. Sarà possibile ammirare e mettere in funzione il modello in scala ridotta del mulino da seta "alla bolognese", considerabile come la più alta tecnologia conosciuta in Europa prima della macchina a vapore, che anticipò il sistema di fabbrica della Rivoluzione Industriale.
Parte del secondo piano e del piano terra sono dedicati all'Istituto Aldini Valeriani, la cui fondazione risale al 1844 con lo scopo di formare nuove generazioni di tecnici, artigiani, maestranze di vario livello in grado di affrontare le nuove sfide dell'evoluzione industriale; ampio spazio viene dedicato inoltre ad aziende come la GD e la Ducati e ad imprenditori che si sono distinti sul mercato dell'automazione industriale, progettando ed ideando macchine che hanno migliorato sensibilmente i processi produttivi.
Gran parte del primo piano è invece dedicato al ruolo delle donne nell'industria. Vi sono esposte immagini significative che le ritraggono durante il lavoro in azienda o l'istruzione scolastica (al Rubbiani, per esempio). Queste fotografie dimostrano che senza l'apporto femminile diverse realtà industriali non avrebbero probabilmente conosciuto l'importante sviluppo che hanno avuto.
L'esposizione continua con invenzioni come il telegrafo, l'elettrocardiogramma ed altre macchine che hanno modificato completamente il nostro modo di vivere.
Per il visitatore curioso di saperne di più sarà inoltre possibile interagire con i manufatti esposti, premendo un pulsante rosso che azionerà un spiegazione degli stessi.
Il Museo, con la Biblioteca e l'Archivio, può essere considerato il "cuore industriale" della nostra Bologna, un luogo unico nel suo genere, capace di contenere, conservare e trasmettere secoli di storia, innovazione meccanica e tecnologica e di supportarne l'evoluzione anche attraverso l'Associazione Amici del Museo del Patrimonio Industriale, che annovera tra i suoi iscritti le principali aziende, fondazioni ed associazioni imprenditoriali del nostro territorio. Il suo scopo è sostenere le attività del museo volte a valorizzare la cultura storico-industriale di Bologna e a consolidare il legame tra la realtà produttiva del nostro distretto ed il mondo della formazione tecnica.
La visita al museo è un'occasione per comprendere quanto Bologna debba la sua fama di città all'avanguardia alle sue origini produttive, alle menti lungimiranti di grandi imprenditori ed alle iniziative di diversi istituti.
E come spesso si dice, una città con un grande passato è una città capace di guardare al futuro.
Le immagini scattate durante la visita, si trovano a questo link: https://www.facebook.com/pg/storiedipianura/photos/?tab=album&album_id=2487278424642740
Si ringrazia l'organizzazione del Museo del Patrimonio Industriale per la disponibilità e per la concessione alle riprese fotografiche ed alla divulgazione delle stesse.
www.museibologna.it/patrimonioindustriale