Varco la soglia del MUV, il Museo della civiltà villanoviana di Villanova di Castenaso (BO) nel primo pomeriggio di una variabile domenica di ottobre.
Il museo di Villanova, inaugurato nel 2009, è una tappa fondamentale per quanti vogliono approfondire il tema della civiltà villanoviana nel nostro territorio.
Come sempre, è doverosa una premessa importante: la “cultura villanoviana” è il nome convenzionale e moderno della fase più antica della civiltà etrusca che si sviluppò tra gli inizi del I millennio a. C. (Età del Ferro) fino agli ultimi decenni dell'VIII secolo a.C. La civiltà villanoviana, presente nell'Italia centro settentrionale e tra il Tirreno e l'Adriatico, prese il nome dalla necropoli scoperta a Villanova tra il 1853 ed il 1856 dal Prof. Giovanni Gozzadini. Ma tracce consistenti degli antichi insediamenti sono stati rinvenuti in parte dell'Emilia-Romagna (Verucchio, presso Rimini), Toscana, Lazio (Bolsena) e in alcune aree della Campania (Salerno). La sovrapposizione della civiltà etrusca negli stessi luoghi occupati dai villanoviani suscita ancora qualche dubbio che si tratti di due diverse civiltà o della stessa che attraversa momenti diversi di evoluzione culturale. Fatto sta che a partire dall'VIII sec. la produzione villanoviana si intrecciò con quella etrusca e continuò a evolversi in successive fasi stilistiche, influenzate da altre culture, come quelle orientali e quella della Grecia.
Quindi, secondo la tesi più accreditata dagli storici odierni, possiamo definire i Villanoviani come gli avi degli Etruschi.
I reperti archeologici relativi all'epoca villanoviana ritrovati nel corso del tempo sul territorio sono ospitati in sedi diverse: al Museo Civico Archeologico di Bologna, in un'apposita sezione del Museo della Preistoria di San Lazzaro di Savena, a Bazzano, Budrio, Imola.
Il MUV di Villanova di Castenaso ospita gli ultimi eccezionali ritrovamenti del 2007 nella frazione di Marano di Castenaso. Qui, durante lavori di edilizia privata in via della Pieve, sono state rinvenute nove tombe, tutte ad incinerazione, una a pozzetto ed otto a cassa lignea, databili al VII secolo a.C., segnalate da ciottoli fluviali o da stele in arenaria, alcune decorate a motivi geometrici.
Gli scavi, eseguiti sotto la direzione scientifica del Soprintendente per i Beni Archeologici Luigi Malnati e dell’archeologa Caterina Cornelio, hanno restituito corredi funebri di eccezionale ricchezza, costituiti da vasi e suppellettili di vario uso in bronzo, talora impreziositi da elementi in ambra o pasta vitrea, fibule, spilloni, presentatoi rituali e altri vari contenitori come situle (con o senza coperchio) e ciste cordonate, vasellame in ceramica d’impasto o depurata, decorato con un variegato repertorio ornamentale di serpentelli, dischi concentrici, paperelle, cerchi semplici ed una serie di decorazioni stampigliate di non facile interpretazione. Mi soffermo sulla paperella perché aveva un significato molto particolare presso i villanoviani: vivendo tra terra, acqua e cielo, simboleggia infatti il passaggio dalla vita alla morte.
L'elevata presenza di stele per una necropoli così piccola, unitamente al tipo di sepoltura ed ai pregiati corredi è così insolita da fare ipotizzare ad un sepolcreto appartenente a un gruppo familiare aristocratico.
Lo stesso rinvenimento di elementi in bronzo e ferro come morsi ed anelli per la bardatura equina (il possesso di un cavallo, ai tempi, era prerogativa solo della nobiltà) documentano una civiltà d'alto rango, che poteva permettersi grandiose sepolture.
Il vanto della collezione stabile del museo è la Stele delle Spade, rinvenuta nella tomba 7, costituita da una pietra in arenaria a forma di rettangolo sormontato da un disco, tipica dei segnacoli funerari “protofelsinei” dell'orientalizzante bolognese. La stele è caratterizzata da una complessa decorazione a rilievo: nella parte superiore è raffigurato un felino con la testa rivolta all’indietro, simbolo di regalità, contornato da sei dischi radiati e tre spade. Nella parte inferiore, insieme ad una teoria di paperelle, è rappresentata una scena di duello con la spada tra due guerrieri con elmi ad alta cresta. La presenza dei capi guerrieri in duello e delle spade, rare nelle immagini villanoviane e - in area bolognese - anche nei corredi funerari, evidenzia l’importanza del combattimento eroico aristocratico di tipo individuale, ritenuto ancora dalle classi dominanti felsinee immagine di forte potere ed autorità.
L'ultimo interessante ritrovamento della zona risale al 2014 e proviene da Castenaso, dall'area della nuova Chiesa dedicata alla Madonna del Buon Consiglio. Durante i lavori di realizzazione dell'edificio, sono stati trovati dei resti insediativi di età compresa tra il IX sec. a.C. e l’età romana. Tra questi, degno di nota è soprattutto un nucleo di quattro sepolture, riferibili all’antica necropoli di Castenaso e risalenti al VII secolo a.C.
Delle quattro tombe, una in particolare ha restituito una stele con decorazione geometrica e un> ricchissimo corredo di oltre 80 oggetti, tra vasi ceramici, utensili e ornamenti. La stele, esposta al museo, presenta sul corpo una fascia orizzontale di meandri e sul disco due serie di motivi geometrici con al centro una ruota raggiata a raffigurare il disco solare.
Il museo è ospitato nel complesso rurale di Casa Sant'Anna, già di proprietà del conte Giovanni Gozzadini. L'immobile, oggi di proprietà del Comune di Castenaso, è stato sottoposto ad un accurato restauro, interessante non solo per gli innegabili risultati estetici, ma anche per la destinazione funzionale. Al piano terra ospita esposizioni e mostre permanenti volte a promuovere sia la civiltà villanoviana che l'arte contemporanea. Al primo piano, oltre al percorso museale vero e proprio, è presente una saletta multimediale che ospita convegni, conferenze, proiezioni di filmati con tema archeologico.
All'esterno, il MUV è circondato da un piccolo parco, in cui periodicamente si svolgono attività di archeologia sperimentale.
Nel parco, è possibile visitare la ricostruzione a grandezza reale di una capanna villanoviana, ovvero un'abitazione di 2800 anni fa, completamente arredata. Queste abitazioni erano costruite con materiali deperibili come legno, canne palustri, paglia e argilla. Tuttavia, è stato possibile ricostruire la struttura incrociando tra loro le diverse fonti archeologiche, materiali, visive e architettoniche. Al centro, era situato un focolare, che serviva per scaldare ed illuminare la capanna, il cui fumo defluiva da un abbaino collocato sul tetto. Nel pavimento di terra battuta poteva essere scavata una buca nella quale collocare un dolio, un grande vaso ceramico di forma globulare utilizzato per immagazzinare derrate alimentari quali cereali e legumi, tostati ed essiccati. All'interno trovavano spazio i vasi e gli attrezzi legati alle diverse attività quotidiane, come la preparazione e la cottura dei cibi, la filatura, la tessitura e l'agricoltura.
Tornando a casa mi rendo conto di essermi avvicinata ad una cultura antica, vastissima e soprattutto ancora misteriosa quanto ad origini, sia per studiosi che per appassionati. Visite a musei come il MUV possono avvicinarci ad un mondo lontanissimo dal nostro, che senza l'opera di ricercatori ed istituzioni di tutela, finirebbe dimenticato insieme al suo incalcolabile valore storico.
Per questo è necessario che anche noi facciamo la nostra parte, con la nostra presenza, il nostro ascolto, la nostra voglia di conoscere e, nel tempo, trasmettere ad altri.
Bibliografia, documenti ed altri materiali utili alla scrittura dell'articolo:
- Innanzitutto, i miei ringraziamenti vanno ai ragazzi che seguono il Museo, che mi hanno accolto ed accompagnato nella visita e coi quali ho avuto un confronto molto istruttivo.
- MUV – Museo della civiltà villanoviana - Guida al Museo a cura di Paola Poli, Rita Rimondini, Marina Sindaco (2014)
- Museo della Civiltà Villanoviana su artbonus.gov.it
- “Chi sono i Villanoviani e una visita al MUV, il museo della civiltà Villanoviana di Villanova di Castenaso (BO)” - articolo a cura di Gabriele Zompì di ilcomuneinforma.it (18/01/2017)
- “L’Età del Ferro e l’insediamento Villanoviano di Monte S. Angelo” - articolo a cura di Alessandra Poggi su campagnaedintorni.it (3 maggio 2019)
- “1 maggio 1978 – Necropoli Villanoviana scoperta a Ca' dell'Orbo di Castenaso” - su bibliotecasalaborsa.it
- “Percorso sulla cultura villanoviana per le classi quinte della scuola primaria” - documento a cura del Comune di Anzola dell'Emilia
- “Arte villanoviana” - articolo a cura di A. Cocchi su geometriefluide.com
- Villanoviana, Civiltà – treccani.it
- “La cultura villanoviana” a cura di Città Metropolitana di Bologna
- “I Villanoviani” di Mattia Benzo su icceretolo.edu.it
- Fibula con paperelle su museodellapreistoria.it
- “Scoperta necropoli protofelsinea a Marano di Castenaso (Bologna)” - articolo di Ivan Boni su archeologia.com (29 Febbraio 2008)
- “La necropoli protofelsinea di Marano di Castenaso” - a cura di archeobo.arti.beniculturali.it
- La Stele delle Spade – a cura di archeobo.arti.beniculturali.it