Urbex e Luoghi Abbandonati

"Sarà mica a grandezza naturale quell'insetto?". Ci troviamo nel Museo di Ecologia "Mirco Bravaccini" di Meldola, in provincia di Forlì e sto fissando già da un bel po' il modello a grande scala di un cervo volante appeso al soffitto.
La mia domanda così spontanea scatena una risata in tutti i presenti, ma fortunatamente vengo rassicurata.
Questo museo è nato con lo scopo di svolgere attività educativa per cittadini e studenti, attraverso la divulgazione della cultura ambientale, la ricerca, la salvaguardia e la valorizzazione delle biodiversità. Qui sono conservati reperti e dati naturalisti riferiti in particolare alla Riserva Naturale del Bosco di Scardavilla.

Osserviamo il lungo viale alberato che conduce alla villa, oltre il cancello arrugginito. Attorno a noi c'è una verde quiete, un morbido silenzio che avvolge tutto il territorio circostante. Non è difficile immaginare perché lo chiamino "Bel Poggio".
Poco più in là c'è la palazzina che un tempo era del custode. Oggi è alienata dalla proprietà della villa, ma non se ne può trascurare l'indissolubile legame con quest'ultima, sia a livello funzionale che architettonico.
Ci addentriamo lentamente nella proprietà attraverso il viale, senza essere ben certi di cosa incontreremo una volta saliti fino in fondo.

A volte si dice: "Cambia la posizione, cambia la fortuna". Ed in parte questa frase si adatta alla storia del Woodpecker, una delle più famose discoteche di Milano Marittima fino agli anni '70.

Era il 1952 quando la famiglia De Maria, sulla spinta della ripresa economica del secondo dopoguerra, decise di creare un locale notturno sulla Terza Traversa della località balneare, affidandone la gestione all'allora ventiduenne Gherardo De Maria.

Qualche passo sulla spiaggia e la troviamo lì davanti a noi, avvolta da una fitta vegetazione che tenta di nasconderne i fasti del passato. Oggi la conosciamo tutti come Colonia Varese, ma noi preferiamo ricordarla con il suo nome originale: Colonia Marina Costanzo Ciano.