La Colonia Elioterapica Luigi Vaccari di Cento di Ferrara
C'è un sentiero che conduce sotto l'argine, nella golena del Reno, in quel di Cento di Ferrara. Se il tempo è buono e la vegetazione non è invadente, si può visitare molto da vicino l'ex Colonia Elioterapica sul Fiume Reno.
L'edificio, anche se ormai ridotto ad un rudere, conserva ancora un fascino tutto speciale.
La storia delle colonie sul Reno di Cento cominciò il 21 luglio 1921, quando la Giunta del Comune deliberò la necessità di poter disporre di una Colonia Elioterapica ubicata a circa due chilometri dal centro della città, all'interno della golena del Fiume Reno.
La decisione dell'Amministrazione Comunale era motivata dalla volontà di consentire la cura di bambini gracili e deboli, potenzialmente esposti a malattie come il linfatismo, alcune forme di tubercolosi, la rachitide, la scrofola e molte infezioni cutanee.
Queste strutture, gestite da volontarie e volontari tesserati al partito fascista, che spesso frequentavano un corso per svolgere l'attività di “vigilatori di colonia”, furono anche uno strumento che il P.N.F. utilizzava per disciplinare i bambini e renderli sani, così che potessero andare a costituire un esercito forte.
E' anche vero, però, che il periodo trascorso nella Colonia sul Reno, per molto bambini centesi, era l'unico momento dell'anno nel quale essi avevano la certezza di mangiare con regolarità tre pasti al giorno.
La decisione della Giunta fu resa immediatamente operativa adeguando un edificio già esistente nella golena, nel tratto tra Cento e Corporeno, risalente alla fine dell'Ottocento e precedentemente adibito al “Tiro a Bersaglio”.
La realizzazione del progetto fu resa possibile dall'unione dei contributi del Comune con quelli della pubblica beneficenza. Fu costituito un comitato per la raccolta e la gestione dei fondi per la Colonia presieduta dal Prof. Cav. Raffaello Chiappini, diretto dal Dott. Gallerani Carlo e curato dall'economo Sig. Dino Gigli.
I bambini centesi che frequentavano la Colonia nei mesi di luglio e agosto venivano trasportati giornalmente, insieme alle accompagnatrici, da Porta Molina fino alla colonia sul fiume con un veicolo FIAT 18 BL condotto dal Sig. Enea Borgatti. Nel tardo pomeriggio, bambini e accompagnatrici facevano ritorno a Porta Molina con lo stesso mezzo.
La prima colonia fu attiva fino al 1931. Nell'estate del 1932 l'Amministrazione Comunale inaugurò la nuova Colonia Elioterapica, un edificio in cemento armato, in stile razionalista, appositamente costruito all'interno della golena del Reno. Il Cav. Clemente Roncati partecipò alla sua costruzione per la somma di Lire 5000. Una somma importante per quei tempi, indice dell'importanza del progetto, ricordata da una lapide affissa nell'ingresso della colonia, purtroppo oggi ormai scomparsa. La colonia poteva ospitare oltre 120 bambini. Il Direttore Sanitario era il Dr. Carluccio Gallerani, la direttrice tecnica era la maestra Tina Malagodi e la direttrice amministrativa era la maestra Nefta Grimaldi.
L'edificio è situato duecento metri a monte del Ponte Vecchio. Il piano terreno era destinato a tutti i servizi, mentre quello superiore al dormitorio, del quale usufruivano solo i bambini provenienti dalle frazioni limitrofe e dalla città di Ferrara.
I bambini centesi, invece, raggiungevano facilmente la nuova colonia incamminandosi tutte le mattine da Porta Pieve fino alla golena per poi farne ritorno la sera.
La giornata nella colonia, intitolata a Luigi Vaccari (giovane fascista centese rimasto vittima di un agguato, insieme ad alcuni suoi coetanei, nei pressi del cimitero del Poggetto, a S. Pietro in Casale il 28 Agosto 1921) era una sorta di vita militare regolata da orari ed attività ben scandite.
Per prima cosa era previsto il saluto alla bandiera, poi esercizi fisici e prima colazione. La mattinata era dedicata a giochi di squadra, a un bagno d'aria, uno di sole e uno in acqua. Il bagno d'aria della durata di circa un'ora si svolgeva all'ombra e i bambini dovevano rilassarsi e respirare profondamente, il bagno di sole durava anch'esso un'ora circa mentre quello in acqua 20 minuti. Quest'ultimo si svolgeva nelle vicine acque del fiume Reno, dinanzi al quale si trovava un'ampia spiaggia di sabbia. Verso le 13.00 c'era il pranzo seguito da un momento dedicato al riposo al quale avrebbero fatto seguito esercizi di ginnastica, marce e altri giochi di squadra.
La Colonia Elioterapica di Cento venne dismessa nell'estate del 1958. Da qualche anno, ormai, i bambini centesi usufruivano delle colonie marine e montane in quanto l'Amministrazione di Cento era inserita nel progetto provinciale di un consorzio che gestiva diverse colonie climatiche.
A undici anni dalla chiusura, nel settembre 1969, l'edificio della nuova colonia venne utilizzato per l'ultima volta dalla società centese “Nottambuli” per una festa dedicata al Corpo dei Bersaglieri.
Osservo ciò che è rimasto della struttura apprezzandone alcuni particolari tipici dell'architettura razionalista: l'imponente torre circolare che ancora svetta tra la vegetazione, le arrotondate pareti pareti divisorie interne, le finestre con gli arrugginiti infissi che un tempo sostenevano i tendaggi utili ad attenuare l'invadenza del caldo sole estivo.
L'edificio affacciava su un ampio giardino ben curato, che oggi, purtroppo, è stato soppiantato da rovi e arbusti cresciuti senza controllo.
Nel corso degli anni seguiti all'abbandono, le diverse piene del Reno hanno invaso con acqua, fango e detriti il piano terra della struttura. Nello stesso tempo, la presenza costante dell'acqua ha favorito lo sviluppo e la crescita di specie arboree che stanno gradualmente prendendone il controllo. In particolare, vi sono un fico e un tiglio, ormai ben oltre lo stato arbustivo, che sviluppando i loro lunghi rami alla ricerca della luce esterna, stanno in pratica sostenendo una parte della struttura. Ciò dimostra che nell'edificio c'è ancora vita, ma anche che essa non è più controllata dalle regole umane, com'è stato in passato.
Per anni, fotografi e fotoamatori locali hanno raccolto con passione immagini fotografiche della Colonia sul Reno. Grazie a queste collezioni è stato possibile ripercorrere il passato di alcune generazioni centesi nate nella prima metà del Novecento.
Le immagini sono state protagoniste di una mostra dal titolo “Ricordi d'estate: quando i centesi andavano in vacanza nella colonia sul Reno”, tenutasi presso l'ex Ufficio del Registro in Corso Guercino dal 14 settembre al 2 ottobre 2016, che oltre allo scopo di ricordare un periodo importante per la comunità centese, ha permesso di identificare alcuni dei bambini presenti nelle foto e di raccogliere ulteriori testimonianze delle estati trascorse nella colonia.
Alla fine di questa esplorazione, voltandomi indietro a guardare per un'ultima volta il rudere dell'edificio, mi rendo conto che i tempi della Colonia sul Reno sono ormai finiti. Tuttavia, ho la sensazione che non bastino l'incuria umana e l'acqua delle piene per spazzarne via la memoria: la mostra, la pubblicazione che ne è seguita, i numerosi post pubblicati su facebook in merito, sono una dimostrazione che nei ricordi di molti centesi il periodo della Colonia di Cento è stato solo un'estate fa.
Siamo bambini una sola volta nella nostra vita, ma inspiegabilmente, anche crescendo, continuiamo a rimanere profondamente legati ad alcuni preziosi ricordi della nostra infanzia.
Dev'essere così, io credo, anche per quanti hanno passato le loro estati nella Colonia sul Reno.
Bibliografica, documenti, links ed altri materiali utili alla scrittura dell'articolo:
- Materiale video:
- Video dedicato alla Colonia Elioterapica di Cento, pubblicato sul profilo Youtube di mttoni100
- Intervista - Video all'Assessore Maria Cristina Barbieri sulla mostra fotografica a cura di Area Centese.
- Post su Facebook:
- Post di Andrea Gilli pubblicato sul Gruppo Facebook “Cento – conoscere la città”
- Post di Adriano Orlandini pubblicato sul Gruppo Facebook “Personaggi Centesi dal 1950 a oggi!!”
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Le immagini scattate durante il sopralluogo presso l'abbandonata Colonia Elioterapica di Cento sono pubblicate nell'album “Urbex – Ex Colonia Elioterapica di Cento”