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Una lapide a memoria di Giuseppe Bricola

Sono di nuovo a San Giorgio di Piano, a percorrere la Strada Provinciale a piedi. Mi fermo sotto il palazzo all'incrocio tra la via Beretta e la via XX Settembre ad osservare una lapide commemorativa. Questo ricordo marmoreo fa riferimento alla Guerra Italo-Austriaca 1915-18 ed è dedicato a Giuseppe Bricola, tenente del 5° Reggimento Alpini.

Lapide dedicata a Giuseppe Bricola a San Giorgio di Piano

Cito dalla lapide:

 

Animo elevato tutto fede nei destini della Patria,

incurante dei suoi fiorenti 24 anni, immolò la vita esempio

ai suoi gloriosi inseparabili Alpini a Monte Fior.
Mel-Gallio ----------- 8 giugno 1916

La famiglia nella tua casa

ti volle sacro e perenne ricordo

della tua generosa purezza

 

8 giugno 1919

 

 

Lapide dedicata a Giuseppe Bricola a San Giorgio di PianoMel-Gallio fa riferimento ad un tragitto sull'Altopiano di Asiago, che comprende appunto il Monte Fior, del gruppo montuoso delle Melette. La battaglia del Monte Fior durò dal 5 all'8 giugno 1916 e si inquadrava nell'ambito della più vasta offensiva austroungarica di primavera lanciata il 15 maggio 1916, conosciuta anche come Strafexpedition. Lo scopo della spedizione era di sfondare le linee italiane operando dal Trentino attraverso gli altipiani di Folgaria, Lavarone ed Asiago sfociando nella pianura vicentina e isolando così buona parte dell'esercito italiano schierato sul fronte dell'Isonzo. A contrastare gli austriaci furono gli Alpini dei battaglioni Morbegno, Val Maira, Argentera e Monviso (2° e 5° Reggimento Alpini) e due battaglioni della gloriosa Brigata Sassari.

 

Purtroppo, nonostante il grande coraggio dei nostri compatrioti che si batterono fino all'ultimo per difendere le linee ed impedire al nemico di passare, la battaglia si concluse a favore degli austriaci ma con moltissime perdite umane su ambo i fronti, tanto che l'originario obiettivo strategico della Strafexpedition austriaca non venne mai raggiunto.

 

Giuseppe Bricola, nato a San Giorgio di Piano nel 1892, faceva parte del 5° Reggimento Alpini. Le cronache e le lettere alla famiglia ci raccontano gli ultimi istanti di vita di questo giovanissimo tenente, di come riuscì a guidare e comandare con grande calma e coraggio il plotone a lui affidato nonostante l'intenso fuoco dell'artiglieria nemica ed a respingere alla baionetta un attacco avversario di forze superiori. E di come, infine, per animare i resti del suo plotone battuto da un altro violento bombardamento, si espose in piedi sulla trincea, cadendovi colpito a morte da una pallottola alla testa. Era il 7 giugno 1916.

 

Successivamente, al 2° ed al 5° Reggimento Alpini, fu conferita la medaglia d'argento. La famiglia di Giuseppe Bricola decise qualche anno dopo di apporre nella casa natale una targa marmorea a ricordo del figlio, che possiamo vedere ancora oggi.

Altre due lapidi poste di fianco all'entrata del Municipio di San Giorgio di Piano, ricordano il suo nome unitamente a quello degli altri 116 soldati sangiorgesi che perirono nella Grande Guerra: 46 morti sui campi di battaglia, 38 per malattie causate dalle difficilissime condizioni di vita al fronte, 18 dichiarati dispersi ed almeno 13 quelli morti in prigionia nei campi in Austria, Germania e Moldavia.

 

Nel 1922, il Governo Italiano concesse il trasporto gratuito delle salme dei militari dal luogo di sepoltura provvisoria durante la guerra ai cimiteri dei paesi d’origine ed anche il Comune di San Giorgio di Piano si attivò per accoglierli ampliando il cimitero e costruendo un ricordo marmoreo per commemorarli.

Le salme cominciarono ad arrivare nei due anni successivi, ma non tutti i caduti sangiorgesi tornarono a casa: per alcuni la famiglia non desiderò lo spostamento, per altri non fu

consentito dalle leggi ed i prigionieri furono penalizzati in quanto le loro salme, secondo la normativa del tempo, non potevano usufruire della possibilità data agli altri caduti poiché non

erano considerati morti in combattimento né per ferite di guerra.

 

Ritratto di Giuseppe BricolaE la salma di Giuseppe Bricola?

A quanto testimoniano alcuni articoli e le lettere alla madre, Bricola fu sepolto nel luogo in cui morì. Il cappellano del suo battaglione afferma che "...la morte fu istantanea e purtroppo, date le angosciose circostanze di quei tristi momenti, non potemmo raccogliere e onorevolmente seppellire la sua salma".

La lettera inviata alla madre dal sottotenente del 5° Alpini Giuseppe De Malgazzi ci dà una conferma che il corpo di Giuseppe Bricola venne raccolto dopo due giorni e sepolto sul luogo.

Nel cimitero di San Giorgio di Piano, infatti, sono seppelliti solo i suoi famigliari.

 

Giuseppe non è mai più tornato alla casa natale e, come lui, molti altri giovani partiti per servire il loro paese e prendere parte al primo conflitto mondiale. Meno di 30 anni dopo, l'Italia entrava nuovamente in guerra.
La statua bronzea della vittoria alata posta sopra il Monumento ai Caduti della Prima Guerra Mondiale nel cimitero di San Giorgio di Piano, venne fusa per ricavarne cannoni per la patria.

Un gesto che dimostrava inequivocabilmente quanto la memoria del primo conflitto ed il sacrificio di migliaia di uomini fosse andata perduta.


Ma la lapide commemorativa dedicata a Giuseppe Bricola è ancora lì dopo 100 anni, sotto i nostri occhi. Ed è lì per tutti noi: per quanti vorranno commemorare, riflettere, pregare, oppure leggere e basta.
La cosa importante, penso mentre mi allontano sulla strada, è che non ci manchi mai la capacità di osservare, porci delle domande e comprendere, ognuno nel modo migliore che conosce.

 

 

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