Curiosità dagli archivi

La storia dell'orologio raccontata dalla Maison Enicar

Il tempo è prezioso: è un signore sfuggente, inarrestabile e soprattutto non torna mai indietro a restituire il perduto. Per questo, l'uomo è sempre stato ansioso di misurarlo e controllarlo.
Ma come e quando è nato l'orologio?
Storia meravigliosa dell'Orologio a cura della Maison EnicarA fare chiarezza ci pensa una piccola guida intitolata "Storia meravigliosa dell'Orologio" edita nel 1955 dalla Maison Enicar, probabilmente destinata alle scuole come materiale sussidiario, che a mio avviso è un altro piccolo "gioiello editoriale" d'epoca: quasi tutte le pagine sono stampate in monocromia, a parte la copertina e le pagine centrali, i contenuti sono espressi in modo semplice e conducono il lettore attraverso una storia affascinante fino alla copertina del retro, l'unica dedicata ad Enicar come produttore di orologi.

La trovo una strategia semplice, ma efficace: l'azienda è marginale, alla fine della storia, ma questa pubblicazione distribuita nelle scuole creava le premesse per la vendita alle future generazioni.


Il libretto, in poche pagine, spiega il "lavoro" fatto dall'uomo nei secoli per misurare il tempo, dapprima solo osservando il sole all'orizzonte, poi con strumenti d'ingegno come il gnomone egizio, la meridiana a muro, l'anello solare dei romani, il magnifico orologio di Cesibio dell'antica Grecia, fino ad arrivare a strumenti più precisi, come la clessidra a sabbia, l'horologium a peso, il primissimo orologio a torre, inventato da Giovanni Dondi ed eretto a Milano, in S. Eustorgio, nel 1306. Ma in tempi più recenti, anche la notte poteva portare consiglio: la meridiana notturna da tasca, nel 1500, permetteva di conoscere l'ora misurando la distanza tra la Stella Polare ed una delle stelle che le ruotano attorno. L'orologio a candela era poi usatissimo nei conventi.

Anche i marinai avevano strumenti per misurare l'ora del giorno: il primo orologio della marina apparteneva infatti a Drake, il famosissimo "corsaro della regina".
Ma le invenzioni per stare al passo con questo "signore sfuggente" non finiscono qui e nel corso dei secoli si perfezionano, fino a condurre l'uomo nell'era moderna, con orologi anche di grandissimo pregio.
 
L'industria orologiaia si concentra in Svizzera, dove la produzione di questo oggetto vede il suo sviluppo definitivo.
Ed è proprio qui che comincia la storia della Maison Enicar. Fondata nel lontano 1913 dai coniugi Ariste Racine ed Emma Blatt, l'azienda ha prodotto orologi di grande qualità fino al 1988, anno in cui dovette dichiarare fallimento per via delle gravi perdite causate, nel corso di dieci anni, dall'entrata nel mercato degli asiatici.
Il nome e marchio commerciale “Enicar” venne acquistato nel 1988 da un investitore Asiatico.
Oggi gli orologi svizzeri Enicar prodotti tra il 1913 e il 1988 sono ancora affidabili, ma anche oggetti vintage molto ricercati da collezionisti ed amanti del genere, in particolare gli esemplari più antichi marchiati AR.
Come dice la guida, un buon orologio, un orologio esatto, apprende quella che fu chiamata "la cortesia dei re", la puntualità.
 
Ancora una volta, un documento d'epoca è in grado di condurci attraverso l'avventura imprenditoriale di un uomo che seppe fare del tempo il suo più gran investimento. Quale modo migliore per ingannarlo?
 
 

Materiale appartenente alla Collezione Privata Enzo Ziosi, Argelato (BO)