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Ed eccomi a Palazzo Zani, presso il Consorzio della Bonifica Renana, a consultare i progetti originali dell'Acquedotto Renano.
Come avevo promesso, le mie indagini su questo argomento continuano ed a questo proposito il consorzio ha messo a mia disposizione tutto il materiale disponibile.
Oltre ai progetti della centrale di Calderara di Reno e dei diversi serbatoi di compenso facenti parte dell'acquedotto, ho potuto consultare relazioni, corrispondenza ed altri documenti relativi all'avanzamento dei lavori.
Il materiale disponibile è moltissimo, un patrimonio inestimabile che dà un'idea della vastità e dell'importanza dell'opera che, cominciata nel 1932, ha portato acqua potabile nelle nostre case, nei nostri campi, nelle nostre aziende e del quale purtroppo il nostro territorio si sta gradualmente dimenticando, anche a causa della recente dismissione e demolizione delle torri piezometriche.
Ma non basta certo qualche ora di consultazione per elaborare i concetti espressi in tutte le carte consultate.
Per il momento, quello che sto facendo è procedere a ritroso nella storia, raccogliendo lungo il cammino gli elementi che mi serviranno ad ampliare ciò che ho già scritto su questa importante opera.
Un pensiero particolare è rivolto alla centrale dell'acquedotto di Calderara di Reno. Lo stabilimento, una splendida costruzione in stile razionalista, ha rappresentato l'inizio di tutto, ma ora è abbandonato ed in stato di degrado, nonostante i vari appelli alle amministrazioni locali per avviare un progetto di rigenerazione urbana.
La sua sorte seguirà quella delle torri piezometriche oppure c'è ancora una possibilità di salvarlo?
Qualsiasi sia la risposta, potranno demolire le costruzioni, ma non cancellare la storia, per chi vorrà ascoltarla.
Un particolare ringraziamento alla Dott.ssa Alessandra Furlani, responsabile della comunicazione del Consorzio della Bonifica Renana, per la disponibilità e per i materiali che ha messo a mia disposizione per la mia ricerca.
