Questo libretto di viaggio del 1944, in tedesco Fahrtenbuch, è particolarmente interessante per comprendere come certe prassi odierne fossero consuetudine anche in passato. Il giornale di bordo, come indicato sullo stesso, doveva obbligatoriamente essere conservato nel mezzo e portato con sé durante il viaggio.
Inoltre, il viaggiatore doveva costantemente e scrupolosamente aggiornarlo con alcune informazioni: il mese, il giorno e l'ora di partenza; lo scopo e l'itinerario del viaggio (da/a); la quantità e la qualità della merce eventualmente trasportata; i chilometri percorsi per il viaggio; il giorno e l'ora di arrivo a viaggio ultimato; la firma, e se possibile il timbro, della persona visitata o del ricevente della merce trasportata.
La particolarità di questo documento, oltre a dare un'idea dei movimenti e degli interessi economici del suo proprietario (visite a tenute agricole, ritiro di merci, etc.), è che dato il periodo in cui è stato stampato, è scritto in due lingue: prima il tedesco, poi l'italiano.
Effettivamente, ci ricorda quel periodo storico in cui l'occupazione tedesca condizionava ogni ambito della vita.
Non è possibile stabilire se ai tempi potesse essere utilizzato anche per altri scopi, ma come diversi professionisti e dirigenti d'azienda sanno, il giornale di bordo oggi è ancora in uso, sia in Italia che all'estero, per diversi generi di mezzi (auto, camion, barche, etc.), anche in versione software, ed è particolarmente utile sia in ambito fiscale che assicurativo.
Ma nella sua versione meno recente, lo trovo un documento curioso e prezioso. Documenta itinerari, spostamenti ed attività lavorative che al giorno d'oggi, forse, non sono più così frequenti, che hanno il sapore di un passato che comincia a diventare remoto. Ma, perché no, tutto sommato trovo giusto cedere al fascino indiscreto di un documento che, nella sua unicità, riesce a restituirmi quell'idea di vissuto e di tragitto (appunto), che sono indicatori di un racconto più ampio.
Proprio come una strada che, intersecandosi a diversi incroci, permette di proseguire lungo una storia tutta da scoprire e raccontare.
Il materiale utilizzato per la ricerca è conservato presso l'Archivio Ziosi di Argelato.