"Non posso sopportare di perdere qualcosa di così prezioso come il sole d’ottobre rimanendo in casa. Così ho trascorso quasi tutte le ore di luce nel cielo aperto". Questo scriveva Nathaniel Hawthorne nell'ottobre 1842 nei suoi American Notebooks. E' una frase che racchiude tutto lo spirito del mese di ottobre. E nonostante questo inizio d'autunno sia stato piuttosto anomalo, ottobre è stato ricco di incontri ai quali ho partecipato con piacere.
Il primo di questi eventi si è tenuto domenica 8 ottobre a Volta Reno, piccolo borgo del Comune di Argelato molto ricca di storia. Si commemorava San Donnino e presso l'oratorio dedicato al santo di proprietà dei Talon si è tenuta una Messa a cura di Don Giancarlo, parroco della nostra comunità da circa un anno. La statua del Santo è stata portata sul sagrato per la benedizione dei fedeli e successivamente ci siamo recati presso la piccola edicola dedicata alla Madonna in via Beata Vergine per un'ulteriore preghiera.
San Donnino è una figura legata ai fiumi, sia per i miracoli compiuti in vita, sia per il suo martirio e per questa comunità molto vicina al fiume Reno, il culto del santo è particolarmente sentito. Un tempo, per celebrare la festa del santo, la borgata si riuniva degustando crescentine e prodotti locali fatti dai contadini. Si gustavano aperitivi e si esibivano artisti di strada. Questa è una tradizione che alcuni membri della comunità stanno cercando di riportare in vita ed è un progetto che io appoggio completamente.
Per la prima volta, ho avuto modo di vedere dall'interno sia l'oratorio che la piccola edicola dedicata alla Beata Vergine, dentro la quale ho apposto un santino della "Madonna che scioglie i nodi", una figura molto particolare che in questi ultimi giorni mi ha dato tantissimo conforto.
E' stato un bell'incontro, che spero l'anno prossimo si ripeta contestualmente alla festa.
Il secondo appuntamento al quale ho partecipato si è tenuto a Ferrara il 15 ottobre, una giornata di sole con un vento molto fresco. Grazie all'evento organizzato da Emil Banca, abbiamo potuto visitare il Castello Estense, la Cattedrale di San Giorgio (per ora ancora in ristrutturazione) ed altri luoghi del centro cittadino, imparando storie e leggende.
Dopo la visita, mi sono fermata a pranzo nell'antica Birreria Giori, conosciuta fin dal 1881. Non puoi venire a Ferrara senza mangiarti un buon piatto di cappelletti di zucca con ragù e ottobre è sicuramente il momento ideale per gustarli al meglio.
Poi, non ancora sazia della città, mi sono avventurata nei suoi vicoli medievali, passeggiando per via S. Romano e per Corso Porta Reno, scattando diverse foto ad epigrafi, capitelli, vecchie torri che andranno ad arricchire la mia mappatura di "testimoni silenziosi" in Emilia-Romagna.
Ferrara, non mi stancherò mai di dirlo, è una città davvero speciale e dall'atmosfera unica. Per questa ragione ho sempre voglia di tornarci.
Il terzo appuntamento mi ha portato al Museo della Civiltà Contadina a San Marino di Bentivoglio (BO). La Festa della Semina, che si è tenuta il 22 ottobre, ha riunito come ogni anno moltissime persone. La festa cade in un periodo specifico dell'anno agricolo. C'è un vecchio detto contadino legato alla semina, che cito: "Bagnato o asciutto, entro San Luca semina tutto". San Luca si festeggia il 18 ottobre, proprio nel periodo in cui gli agricoltori concludono la semina in tempo perché i tepori autunnali, che si protraggono almeno fino all'estate di San Martino (11 novembre), permettano ai semi di germogliare e di far spuntare le piantine, che resteranno poi quiescenti e di un colore verde brillante per tutto l'inverno, pronte a riprendere il loro ciclo vegetativo con i primi tepori primaverili.
Mi sono recata alla festa con Perseo, il mio adorabile gatto che in questi giorni non vedeva l'ora di farsi un giro fuori dai soliti schemi casalinghi. Sono stata molto lieta di constatare il grande interesse della comunità verso le attività della Fondazione. Per la prima volta, ho potuto osservare la conserva della tenuta, straordinariamente aperta per questa occasione, e i nuovi spazi espositivi dedicati all'apicoltura ed alla coltivazione della barbabietola.
Il grande parco, ancora vestito dei colori di un'estate infinita, era pieno di famiglie e bambini che giocavano. E poi c'erano le attività all'aria aperta dedicate alla semina, il Museo della Civiltà Contadina aperto, le "Sfogline" intente ad impastare, la villa, con tutti i suoi splendori, aperta e visitabile.
Alla fine di questo mese, ho la sensazione di avere ancora molte cose da fare prima che arrivi l'inverno, probabilmente la stessa che accompagna tutti i nostri agricoltori. Anche quest'anno, ho avuto modo di raccogliere una grande quantità di informazioni e storie sulla nostra pianura.
Ma come il saggio contadino so che devo aspettare il momento giusto per piantare ognuno di questi semi nella terra e vederne crescere i frutti.
Per ora, seduta su una panchina, mi godo gli ultimi tepori del sole ed elaboro nella mente le parole per questo articolo. Prima che arrivi la stagione delle piogge, mi dico, sarà pubblicato.
Si ringraziano tutte le persone e le istituzioni che hanno organizzato e collaborato alla realizzazione degli eventi dei quali ho parlato.