La sposa normanna - Carla Maria Russo - Piemme Editore (2005)
Era il 1185 quando Costanza d'Altavilla, erede al trono del Regno di Sicilia, tirata fuori dalla pace di un convento, viene data in sposa al figlio del grande Barbarossa, Enrico VI. Per le opinioni del tempo, non è più giovane, ma la sua bellezza e grazia sono celebri in tutte le corti d'Europa. Costanza d'Altavilla, nonostante sia circondata da intrighi, complotti, lotte di potere e maldicenze (era chiamata la "monaca smonacata") riuscirà a dare al mondo uno dei più grandi sovrani di sempre: Federico II di Svevia. Il romanzo scritto dall'autrice è avvincente, ma non eccessivamente romantico, apre la mente a fatti concreti di storia. Perché l'ho letto? Semplicemente, perché volevo avere un'idea di chi fosse la nonna di Enzo, il Re di Sardegna, figlio di Federico II di Svevia, che i bolognesi imprigionarono a Bologna nel 1249, dopo la battaglia di Fossalta.
Ritengo a che spesso, per comprendere a pieno una storia, sia necessario partire da molto più lontano. Un tipo di tragitto e di comprensione che consiglio anche ai miei lettori.