La giornata prometteva bene. Già dalla sera prima avevo preparato il mio zaino con la macchina fotografica con una destinazione chiara in mente: Sasso Morelli.
Qualche giorno prima ero andata poco fuori Imola, al confine con la località di Linaro, per fare delle foto al rudere di Palazzo Gambetti ed al ritorno, di passaggio per questa località, ero rimasta colpita dalla struttura principale del paese, una splendida facciata neoclassica che affacciava su una piccola piazzetta. Non avevo fatto in tempo a vedere tutto quello che le stava intorno.
Perciò, quando oggi mi sono recata a Sasso Morelli, l'obiettivo era chiaramente quella facciata così solenne. Non immaginavo che avrei visto altro. Ho parcheggiato nei pressi del campo sportivo poco fuori dal centro, ma nel raggiungere la mia meta principale, ho cominciato ad accorgermi di altri edifici che sicuramente dovevano avere una storia, un collegamento con la mia destinazione principale. Ad un certo punto, passo dopo passo, foto dopo foto, mi sono ritrovata al centro di una serie di edifici porticati disposti a ferro di cavallo, sicuramente molto vecchi in termine di costruzione, in quanto buona parte dei porticati hanno un'altezza decisamente inferiore alla norma.
"Sotto botteghe e sopra abitazione. Questa è una vecchia borgata di artigiani. E quello là è il palazzo padronale!" Mi sono detta indicando la facciata neoclassica verso la quale stavo andando.
Alcuni dei miei lettori si chiederanno come mai tutto questo entusiasmo in una volta sola e parlando anche da sola. Ebbene, penso solo che la storia insegni, che non esista borgata senza il suo palazzo padronale, e che quando trovo analogie nella storia, la cosa mi rende sempre entusiasta e fiera di ciò che sto imparando grazie ad essa.
Torniamo al motivo della mia visita. Mentre fotografavo la facciata del palazzo padronale di Sasso Morelli, c'era qualcuno che mi osservava in silenzio, seduto su una panchina. E ad un certo punto, si è fatto avanti.
"Mi scusi" mi ha detto "E' interessata per caso alla storia di Sasso Morelli?"
Mi sono voltata verso la voce ed ho visto un signore con gli occhiali da sole scuri, i capelli tutti bianchi, molto distinto e dall'aria educata.
E dentro di me ho pensato che quella domanda era come invitare un'oca a bere!
"Certamente" ho risposto "Sono qui proprio per questo".
Questo signore, che si chiama Gianluigi, è nativo di Castel Guelfo, ma vive a Sasso Morelli da tempo. Quel giorno era seduto sulla panchina in attesa che gli venisse consegnata la macchina che aveva portato dal meccanico e, guarda caso, ha incontrato me.
Gianluigi è un esperto conoscitore della storia locale: per suo interesse personale ha svolto diverse ricerche sul territorio circostante Imola e, sorpresa delle sorprese, mi ha fatto da guida nel paese, illustrandomi la sua storia, ma anche quella di chi l'ha progettata e costruita: l'architetto Cosimo Morelli.
Uomo pieno di contraddizioni il Morelli. Guarda caso (ma oramai non so più se credere alla casualità), mi ero già imbattuta nel suo nome facendo ricerche su alcune ville della zona di Imola e ho avuto modo di vedere alcuni suoi progetti.
Il pomeriggio passato con Gianluigi è stato davvero interessante e stimolante. Mi ha fatto comprendere qual è il corso che vorrei prendesse la mia ricerca.
Sasso Morelli e la sua storia saranno uno degli argomenti che affronterò in un prossimo articolo e sospetto che sarà solo l'inizio di una nuova avventura.