Raccontare il Cimitero della Certosa di Bologna attraverso una galleria di immagini è un lavoro complesso. Esso sorge su una vasta area territoriale, dalla storia antichissima. Non secolare, ma millenaria. Questo ne fa uno dei cimiteri più antichi d'Europa.
Pertanto, il cimitero, e soprattutto la sua parte monumentale, vanno raccontati “a strati”, descrivendo prima gli spazi che lo caratterizzano (chiostri, corridoi, etc.) e poi, gradualmente, i monumenti funebri e le opere che si conservano al suo interno.
L'area del cimitero monumentale era occupata già dalla fine del VI secolo a.C. da una necropoli etrusca sorta fuori dall'abitato, della quale sono stati rinvenuti numerosi reperti. In seguito, nel XIV secolo, qui si insediarono i monaci certosini che costruirono un monastero con chiostri, cappelle monacali, refettorio, foresteria, cucina e soprattutto la Chiesa di San Girolamo, consacrata nel 1359.
Nel 1801, con la conquista di Bologna da parte delle truppe napoleoniche e la soppressione della Certosa di San Girolamo di Casara, venne istituito il cimitero unico della città.
Il complesso, dunque, oggi si presenta come un'articolata stratificazione di logge, chiostri ed edifici, risultato di trasformazioni attuate dal XV secolo ad oggi. All'interno, si conserva un patrimonio vastissimo di pitture e sculture realizzate da quasi tutti gli artisti bolognesi attivi nel XIX e XX secolo, ma anche da presenze artistiche ottocentesche “forestiere”. A queste si sono aggiunte, in anni recenti, alcuni interventi di artisti contemporanei.
Questa ricchezza artistica e culturale è alla base dell'idea di un museo a cielo aperto le cui origini si possono fare risalire già al 1815.
Sono numerosissime le figure e le famiglie importanti per la storia locale e nazionale ospitate nel cimitero e ne parleremo illustrando i loro monumenti funebri, realizzati con l'intento di creare una memoria pubblica, fruibile da tutti.
Per questo, la Certosa è stata per tutto l'Ottocento meta privilegiata del visitatore a Bologna, in particolare di scrittori come Lord Byron, Jules Janin, Charles Dickens e Theodor Mommsen, che hanno lasciato traccia scritta della loro passeggiata nel cimitero.
Sulle orme di questi letterati, cominciamo anche noi il nostro viaggio tra monumenti, opere, simboli, cercando di creare un itinerario piacevole, ma anche ricco di misteri ed aneddoti.




