Biografie, storia, tradizioni

Qualcuno dice che la generosità si misura a piccoli passi, dall'insieme di gesti quotidiani, di attenzioni costanti che abbiamo verso il prossimo senza aspettarci nulla in cambio. Un passo dopo l'altro, questi gesti generano nell'animo altrui quella riconoscenza e quella consapevolezza collettiva che permette ad una comunità di progredire, svilupparsi, fare un buon lavoro, vedere crescere bene i propri figli.

Questo concetto è più che mai idoneo parlando di Carolina Bisi e di suo fratello Giuseppe.

A volte capita di addentrarsi in una storia partendo dallo studio di un oggetto che ci capita tra le mani, per quanto non vi sia direttamente collegato. La nostra mente spesso lega gli elementi tra loro in modo singolare o segue percorsi suggeriti dall'istinto. Ed il modo di condurre una ricerca o cercare delle risposte non è sempre lo stesso.
Circa un anno fa, mentre riordinavo alcuni materiali presso l'Archivio Ziosi, trovai un quaderno di compiti scritti tra il 1932 e il 1933. La tecnica di scrittura utilizzata, però, era per me indecifrabile. Qualche tempo dopo, capii che si trattava di stenografia.